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martedì 8 novembre 2011

Sahara - Rimbombanti (ma vuote) le avventure di Penélope

A tutta prima chi va a vedere Sahara avrà l'impressione di aver sbagliato cinema.

Sullo schermo, a mo' di prologo, appare infatti la scritta «Richmond, Virginia, 1865» , che introduce un furioso cannoneggiamento notturno dei nordisti contro una corazzata confederata.

Ma non c' è nessuno sbaglio perché proprio quella nave, con un carico di monete d' oro, è poi finita sepolta chissà come nel cuore del deserto africano.

Lo intuisce l' avventuriero Dirk Pitt ( Matthew McConaughey), che parte alla ricerca del tesoro: e seguendo il novello Indiana Jones, dalla Civil War ottocentesca ci ritroviamo in mezzo alle guerre civili dell' Africa contemporanea.

Affiancano Dirk l' allegro compagnone Al ( Steve Zahn) e la medichessa umanitaria Eva ( Penelope Cruz). Trovandosi a dover avallare una credibilità narrativa ridotta al minimo, il regista Breck Eisner ( un televisivo che gode della fiducia di Spielberg) si è sforzato di conferire al film un massimo di credibilità ambientale.

Dal Marocco alla Spagna, senza guardare a spese, le riprese si sono susseguite in una girandola di scene spettacolari, esplosioni ed effetti speciali. Al trio dei protagonisti ne capitano di tutti i colori: per esempio dover rincorrere a dorso di cammello un treno in corsa e saltarci su ( i cowboy della « horse opera » lo facevano da cavallo); in seguito Dirk e Al fuggono ammanettati, proprio come Curtis e Poitier in La parete di fango , solo che gli tocca attraversare il deserto trascinan dosi dietro un cassone d' acciaio; per infilarsi in sottofinale nel trappolone alla 007 di un megalaboratorio inquinante, che urge distruggere salvando così il mondo.
A risolvere la situazione, come deus ex machina, tuona di nuovo il cannone di 150 anni fa.

Il guaio è che Sahara , tipico campione di « fast food » pellicolare, anziché appetitoso risulta stucchevole. Abbronzatissimo e palestrato, McConaughey si è beccato da un critico americano l' appellativo di Mr Zero Charisma; quanto a Zahn, che dovrebbe strappare qualche risata di alleggerimento, non porta a casa granché; e la bella Penelope non sembra davvero la magnifica interprete che Castellitto ha così ben valorizzato in Non ti muovere . Male gli altri, insipidi e sprecati, dal supernemico Lambert Wilson all' ammira glio William H. Macy.

Rimbombante e vuoto, il film si fregia dei nomi di ventuno produttori e quattro sceneggiatori, mobilitati per scrivere battute del genere « Come va? » ( quando Al incontra qualche ceffo minaccioso) o « Stai bene? » ( tutte le volte che Dirk salva Eva da morte sicura).

Clive Cussler, l'autore del romanzo, si è sentito tradito e ha fatto causa.

SAHARA Di Breck Eisner Con Penélope Cruz, Matthew McConaughey, Steve Zahn, Lambert Wilson, William H. Macy

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