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mercoledì 23 marzo 2011

Recensione de La Nave dei Morti

Pubblico questa bellissima recensione di un utente che ho trovato sul sito debaser.it, su La Nave dei Morti, leggetela con attenzione e ditemi che ne pensate.

la nave dei mortiL'avventura ha sempre avuto un certo fascino sugli individui, infatti chi, almeno una volta da ragazzo (ma forse anche da adulto), non ha desiderato di viverne una, magari in qualche luogo misterioso e lontano, dove affrontare molti pericoli al fianco di improbabili, ma affidabilissimi, compagni di viaggio.
Clive Cussler, in tal frangente in coppia con Jack Du Brul, prova proprio a far questo, farci vivere un'avventura, costruendoci attorno un mondo fatto di paesaggi mozzafiato, uomini coraggiosi e leali, nemici spietati e tantissima azione: un cocktail sicuramente non nuovissimo, ma che funziona sempre!

Prima di cominciare facciamo il classico riassunto veloce della trama: una nave dall'apparenza umile e malmessa in realtà nasconde un cuore altamente tecnologico ed è sede della Corporation, un gruppo che, esterno al governo degli Stati Uniti, offre a quest'ultimo la propria esperienza (tutti i membri dell'equipaggio avevano in passato servito il loro paese nelle varie compagini governative) per risolvere missioni delicate che richiedono una certa discrezione.

Dopo aver portato a termine uno di questi particolari incarichi, l'equipaggio della Oregon (questo è il nome della nave in questione) incrocia il relitto di una nave da crociera e decide di fermarsi per indagare, scoprendo che tutti gli occupanti sono deceduti di una morte orribile, tranne una giovane donna che prestava servizio sul lussuoso natante. plague3

A questo punto Juan Rodriguez Cabrillo, il capitano della Oregon, decide di andare a fondo sulla faccenda, ignaro degli orrori che vi si nascondono dietro.
Inizio la mia disamina premettendo che questo libro fa parte di una serie di avventure che vedono come protagonista la Oregon e il suo bizzarro equipaggio.

Ora, precisato ciò, vediamo che la prima cosa che colpisce durante la lettura è la precisa descrizione degli eventi e delle azioni, la quale coinvolge non solo il paesaggio dove i personaggi si muovono e le attività che compiono, ma anche, e soprattutto, ciò che maneggiano e le attrezzature (sono davvero innumerevoli, credetemi sulla parola!) con cui si trovano man mano ad interagire, le quali vengono spiegate al lettore con perizia di dettaglio, dimostrando una gran padronanza dell'argomento da parte dell'autore, che, non a caso, è il fondatore della NUMA (National Underwater and Marine Agency), una società che si occupa del recupero di navi ed aerei scomparsi in circostanze misteriose.

L'aspetto descrittivo (e questo secondo me è un grandissimo pregio del libro) non inibisce assolutamente la scorrevolezza della lettura, anzi si incastra perfettamente con lo svolgimento dei fatti e concede al lettore l'illusione di essere insieme a Cabrillo e ai suoi compagni, intenti a progettare un piano di incursione o di salvataggio.

plagueUn altro punto a favore dell'opera in esame è certamente la ricchezza di colpi di scena, unita quel mix tra avventura pura e spionaggio che rimanda alla mente sprazzi di Indiana Jones alternati a fasi alla "James Bond", in cui la fisicità dei protagonisti si unisce alla marea tecnologica che li circonda e pervade tutta la vicenda, donando una velocità di narrazione che, almeno nel mio caso, incolla letteralmente alle pagine. In conclusione ritengo il lavoro di Cussler e di Du Brul veramente ben fatto, infatti, pur riprendendo soluzioni non particolarmente nuove, i due autori sono riusciti a creare un universo narrativo fresco, coinvolgente e mai banale, che coinvolge varie parti del globo (tra cui anche l'Italia!) e fa piacevolmente viaggiare con la mente.

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