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venerdì 11 febbraio 2011

L'Oro dell'Inca- 1994



Dodicesimo libro della serie di Dirk Pitt, segue il capolavoro Sahara – ma forse ne è migliore – e precede Onda d’urto, l’Oro dell’Inca è il mio romanzo preferito, credo di averlo letto quattro o cinque volte e non mi annoia mai, voi che mi dite?

Trama

1532: L’ultimo grande re degli Inca, Huascar, nasconde il suo favoloso tesoro nelle viscere della terra per sottrarlo alla furia dei conquistadores spagnoli.

1578: Sir Francis Drake scopre un misterioso oggetto fatto di cordicelle intrecciate, un quipu, che racchiude il segreto per raggiungere il tesoro di Huascar, ma un terribile maremoto inghiotte la nave che sta tornando in Inghilterra facendo sparire nel nulla il prezioso reperto.

1998: Durante un’operazione di salvataggio nella foresta amazzonica, Dirk Pitt ritrova per caso il quipu...

Ma sulla sua strada verso il tesoro incontra una spietata organizzazione criminale, capeggiata da uomini senza scrupoli disposti a tutto, un sanguinario killer dal nome esotico ed un inquietante demone di pietra...

Incipit

1533 d.C.
Un mare dimenticato

Vennero dal sud con il sole del mattino, baluginanti come fantasmi in un miraggio del deserto, mentre avanzavano sull'acqua accesa dai riflessi del sole. Le vele rettangolari di cotone delle imbarcazioni erano afflosciate, inerti, sotto il placido cielo azzurro. Non echeggiava neppure un comando mentre, in uno strano silenzio, gli uomini affondavano e spingevano i remi. In alto, un falco scendeva e risaliva come se guidasse i timonieri verso un'isola brulla che s'innalzava al centro del mare interno.

Approfondimento

Huascar nato nel Villaggio di Huascar forse nel 1490 e morto ad Andamarca, 1533 è stato un sovrano, imperatore, o Qhapaq, inca.

Era figlio di Huayna Capac e della di lui sorella e moglie principale Rahua Ocllo, solo che il matrimonio ufficiale tra i suoi augusti genitori era avvenuto ben dopo la sua nascita, e quindi non poteva vantare una condizione di legittimità assoluta alla successione.

Il suo vero nome era Titu Cusi Huallpa, quello di Huascar deriverebbe dal luogo della sua nascita, appunto il villaggio omonimo.

Secondo un'altra versione il suo nome si richiamerebbe alla parola huasca, fune o catena e risalirebbe ad una catena d'oro che Huayna Capac avrebbe fatto costruire alla sua nascita e che sarebbe stata sollevata in suo onore, visto il suo peso, da non meno di 150 orejones del Cuzco durante una celebrazione.

Va da sé che i conquistadores preferirono questa seconda versione e, dopo averlo ucciso, spesero diversi anni a cercare inutilmente la mitica catena.

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