"Gli occhi di Dirk sembravano emanare una luce fiacca, malgrado avesse le palpebre serrate. Non c’era nulla di fiacco, invece, nel dolore pulsante che gli stava montando in testa.
Con uno sforzo erculeo, sollevò una palpebra, facendo una lieve smorfia mentre metteva lentamente a fuoco una lanterna accesa a pochi passi dal suo viso.
Tornando progressivamente in sé, si rese conto di quanto fosse scomodo il freddo, duro pavimento di pietra sotto di lui. Mosse leggermente le braccia e tastò la superficie circostante alla ricerca di un sostegno.
Dopo aver fatto un respiro profondo, fece leva sulle braccia e sollevò il torso, spingendo contemporaneamente con le gambe, finché riuscì a mettersi a sedere.
Un’esplosione di stelle si materializzò davanti ai suoi occhi e per poco non perse di nuovo i sensi, evitando lo svenimento attraverso uno sforzo di respirazione.
Dopo aver riposato per qualche minuto fino a farsi passare i capogiri e la nausea, si accorse di avere la schiena umida e fredda.
Passandosi una mano sulla nuca, tastò un bitorzolo indolenzito e incrostato di sangue rappreso."
Tweet
Nessun commento:
Posta un commento